Il Rosario Philosophorum di Anna Pennati

Difficile immaginare di rinchiudere oltre due anni di lavoro che Anna Pennati ha dedicato alla Rosa in poche righe o tra le pareti di uno spazio espositivo.
Credo però che il risultato sia tanto emozionante quanto il soggetto che non va inteso ovviamente in senso solo fisico, ma per tutto quanto alla rosa si può abbinare per analogia ed esperienza.
Una mostra incredibile per la profondità dei soggetti, da meditazione come per i grandi vini e i grandi pensieri; da sorbire piano piano, per non diventare ebbri di tanta profonda bellezza.
Opere da meditare anche per la scelta delle dimensioni, che ci riportano alle antiche icone, tenendo le quali si intonavano preghiere, cantici e rosari.
La rosa nell’arte è presente in numerosi autori, ma forse mai nessun artista vi ha dedicato tanto tempo, passione ed opere quanto Anna Pennati; e siamo felici, in Almach Art Gallery di poter, per primi, proporre questo evento, con la certezza che sia una “nuova pietra” per un “rosario philosophorum” fondamentale nel nostro comune percorso.

“Ho affondato il viso fra i 100 petali di una rosa…e ad occhi chiusi …ho visto”
La rosa non è un fiore bensì una vertigine; è una spirale temporale in cui perdersi.
Ho cercato di spingermi oltre le iconografie classiche volendo percepire l’origine dell’origine, superando l’aspetto simbolico conosciuto e realizzando le mie “visioni” sull’argomento.

Tanto dobbiamo a questo fiore
La rosa è, nella tradizione occidentale, il “fiore dei fiori”, il più rappresentativo, il più amato e il più cantato.
Fin dall’antichità è stato un simbolo importante. L’Afrodite dei greci che diviene poi Venere romana a cui la rosa era consacrata
Per la cristianità, l’immagine femminile di riferimento è ovviamente la Vergine Maria e proprio per questo la rosa divenne il suo fiore e la Vergine a sua volta Rosa Mistica.
La Rosa quindi quale simbolo della Madre ci porta a percepire, con il suo intenso ed inconfondibile profumo, l’essenza dello Spirito
Nel XXXI canto del Paradiso di Dante Alighieri, ove in forma di candida rosa a guisa di anfiteatro siedono le anime beate più vicine al Cristo, luogo d’amore assoluto
La potremmo citare all’infinito fino ai più recenti romanzieri o poeti, a volte banalizzata materiamente, spesso cantata per la sua bellezza, ma in fondo sempre ammirata con rispetto.
Tanto dobbiamo a questo fiore, per l’ispirazione che ci ha dato e che ci porterà, da dover forse stare, in silenzio, ad osservare, a sentire, a percepire, a lasciarci trasportare.
(estratti dal catalogo)

Catalogo disponibile in galleria

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